26 Aprile 2023

Sulla contenzione meccanica negli SPDC e sulle proposte per superarla

 

Il recente caso di Bruno, un paziente sardo affetto da picacismo a cui vengono applicati ausili di contenimento da molti anni, ha contribuito a riattivare una discussione peraltro mai sopita ma relegata perlopiù tra gli addetti ai lavori. L’utilizzo, cioè, di mezzi meccanici di contenimento in SPDC e gli strumenti utilizzabili per evitarne l’impiego o mitigarne il tempo di applicazione.

In due articoli su quotidianosanita.it Giovanni Rossi, psichiatra, presidente del “Club Spdc No Restraint”, affronta l’argomento schematizzandolo e sintetizzandolo in pochi e fondamentali punti.
Innanzitutto, la contenzione meccanica non è da considerarsi un atto medico:

solo in casi veramente eccezionali la si può decidere ed attuare senza incorrere nel reato di sequestro di persona. (art 54 CP)

ed è un atto fortemente traumatico (anche per chi la esegue): il paziente non deve essere lasciato solo durante l’operazione e deve durare il minimo indispensabile. Le proposte avanzate dal Club per il superamento di questa pratica , esposte in un convegno nel 2021, comprendono:

  1. formazione, fatta dai centri che già praticano la no-restraint (per ora sono 21 quelli “certificati”) e che vanno indicati dalle Regioni;
  2. monitoraggio delle contenzioni meccaniche da parte delle Regioni;
  3. revisione delle linee guida adottate dalle Regioni per il superamento delle contenzioni meccaniche;
  4. valorizzazione del raggiungimento degli obiettivi e percorsi di premialità/penalizzazione.

Non esiste ad oggi un quadro chiaro di riferimento con dati che possano orientare sull’uso dei sistemi di contenimento (i più recenti sembrano essere addirittura del 2003), ragion per cui il primo passo sarebbe istituire uno studio che fornisse valori di riferimento e dati su cui basarsi:

[…] il Club degli spdc no restraint e l’Istituto di scienze cognitive e tecnologie del Consiglio nazionale delle ricerche (ISTC-CNR) hanno deciso di avviare un percorso di ricerca per monitorare il processo di superamento delle contenzioni e descrivere le caratteristiche degli spdc che non la praticano. La collaborazione prevede la realizzazione di uno studio pilota che include un censimento online degli spdc che si muovono nella prospettiva no restraint, […]

Naturalmente vi sono anche ostacoli di tipo più procedurale:

L’accordo Stato-Regioni citato avrebbe dovuto recepire, oltre al finanziamento, anche le raccomandazioni per il superamento della contenzione meccanica nei luoghi di cura della salute mentale proposte dal Ministero della Salute, ma purtroppo il documento risulta tuttora incagliato presso lo specifico tavolo tecnico interregionale. Presso il quale sono stati proposti pareri molto discordanti, tali da far dubitare che tale documento vedrà mai la luce.

 

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