Una collaborazione tra l’Isituto Minotauro e l’azienda Melazeta ha dato il via alla prima applicazione di chat online come servizio gratuito di consultazione ed orientamento rivolta ai giovani adulti della regione Lombardia. L’applicazione permetterà agli utenti che si trovino in una condizione di disagio psicologico di essere assistiti nella ricerca dell’intervento e del professionista più adeguato al tipo di richiesta posta.
L’applicazione si chiama Sonya (Support Online for Young Adult) e il suo utilizzo è pratico e semplice, basta installarla sul proprio telefono e prenotare un appuntamento con un professionista. Il tempo dedicato alla persona è una sessione di 30 minuti, in cui l’utente può essere ascoltato in tempi rapidi e orientato dunque al servizio o al professionista più indicato alla situazione specifica.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo di questi nuovi strumenti per la cura della salute mentale?
Ormai è lampante e dimostrato dalle evidenze scientifiche della letteratura quanto sia aumentata la richiesta di aiuto psicologico in questi ultimi anni, ma allo stesso modo anche le liste di attesa per la presa in carico da parte dei servizi ad oggi disponibili. Sorge spontanea quindi la richiesta di possibili vie alternative per offrire aiuto.
Colpisce di questo tipo di servizi la tempestività e la facile accessibilità di un’offerta di aiuto concreta, diretta al bisogno di chiarezza e di risposte degli utenti. Quando ci si trova in una condizione di disagio psicologico la confusione, la paura e lo stigma possono rappresentare motivo di chiusura per la persona, che quindi non è in grado di richiedere aiuto a persone vicine e non distingue i servizi disponibili e le figure professionali a cui doversi rivolgere. Si può fare riferimento ad esempio a casi gravi di ritiro sociale, sindrome di Hikikomori o fobie sociali. In queste situazioni la persona può avere difficoltà anche solo ad affacciarsi alla finestra di casa. Ecco dunque che la possibilità di affacciarsi alla “finestra di Internet” può significare trovare qualcuno pronto ad indicare quali siano i passi da dover intraprendere per accedere ad un servizio di salute mentale, alla cura, senza la necessità di doversi mostrare in video.
Tra le criticità possibili intrinseche a questi servizi di messaggistica vi è certamente il limite della mancanza della comunicazione non verbale, perciò della vicinanza fisica, della mimica facciale, dell’intonazione verbale e dell’ocularità. In tal modo si riduce la possibilità di empatizzare complessivamente con la persona e di trasmettere in modo chiaro e diretto le intenzioni della comunicazione, andando incontro a rischi di incomprensioni e poca chiarezza. Inoltre il servizio non rappresenta un sostegno psicologico, quindi l’utente non sperimenta il benessere che deriva da una relazione terapeutica e di cura. Da sottolineare infatti è che l’obiettivo di questo servizio dovrebbe essere l’orientamento verso canali più adatti alla presa in carico psicologica, che sia un professionista in ambito privato o il servizio dell’ente pubblico.
In definitiva quindi il servizio è innovativo e può rappresentare un primo passo verso nuove realtà che sempre più si fanno presenti e a cui il prima possibile è necessario avvicinarsi ed incuriosirsi, al fine di comprenderle, ma che sicuramente richiedono sperimentazione ed educazione ad un utilizzo il più possibile consapevole.
Dott.ssa Eleonora Castagnedi (Psicologa)