C.A. Giubileo 2000
C.T.R.P. Villa San Rocco
C.T.R.P. Il Cardo
C.T.R.P. Casa Raldon
C.A. Via Prelle
Centro Diurno
G.A.P. Via Fiumi
G.A.P. Via Monti Lessini
Assistenza Domiciliare
C.A.E. Accoglienza Zerbato
COMUNITÀ ALLOGGIO “GIUBILEO 2000”
La Comunità Alloggio “Giubileo 2000” è un’opera voluta dalla Diocesi di Verona, proprietaria dell’immobile, a favore di persone affette da disturbi psichiatrici, quale segno di testimonianza nell’ambito della Salute Mentale, realizzata in occasione dell’anno giubilare 2000.
La responsabilità organizzativa è stata affidata alla “Farsi Prossimo Società Cooperativa Sociale – Onlus”, operante nell’assistenza e riabilitazione della Salute Mentale dal 1988. La Comunità è ubicata nel territorio della Azienda Sanitaria ULSS 22, presso Palazzolo di Sona (VR), in Via Barattere N. 9 e inserita nel Piano di Zona dell’ULSS 20 da dicembre 2012.


Storia della Comunità e riferimenti normativi
La Comunità Alloggio “Giubileo 2000”, operativa dal 2005, ha ottenuto originariamente dall’ULSS 22, di competenza territoriale (Prot. N. 27979 del 28.04.2006), Idoneità professionale ed Autorizzazione al funzionamento ex art. 7 LR 5/1996 e DGR 1663/1998 quale COMUNITA’ ALLOGGIO DISABILI (ai sensi del Regolamento Regionale 8/1984) per un numero complessivo di 20 (suddivisi in due nuclei). Ciò pur configurandosi fin dall’inizio come struttura sperimentale rivolta prevalentemente a pazienti multiproblematici e/o con componente psichiatrica, ancorché provenienti dall’area disabilità (previa valutazione in sede di UVMD).
La Struttura, a partire dagli intenti originari dell’Ente proprietario (Diocesi di Verona) espressi pubblicamente in occasione dell’anno giubilare 2000, ha voluto rispondere ai bisogni emergenti nell’ambito del disagio psichico e psichiatrico, con particolare riferimento al cosiddetto “Dopodinoi”, alla multiproblematicità e alla nuova cronicità, in linea peraltro con le esigenze di differenziazione espresse dai Servizi stessi nonché con i bisogni emersi in ambito scientifico ed epidemiologico (vd. POSM Regione Veneto 2010-2012).
Le caratteristiche strutturali, organizzative e di personale (in particolare la presenza regolare del Medico Psichiatra consulente e di personale infermieristico), rispondono più propriamente ai requisiti richiesti per l’area più affine della Salute Mentale, con particolare riferimento alla nuova tipologia di struttura denominata “Comunità Alloggio Estensiva”. A tale scopo si è recentemente provveduto ad inoltrare alla Regione Veneto idonea richiesta di riclassificazione come “Comunità Alloggio Estensiva” di tipo psichiatrico.
In particolare, con riferimento al DGRV n. 748/2011, la Struttura si configura quale “Comunità Alloggio per pazienti psichiatrici a modulo estensivo” essendo in possesso dei relativi requisiti minimi strutturali ed organizzativi ivi previsti (Allegato “A” DGRV 748/2011).
Le finalità rispondono infatti a quanto previsto nel citato DGRV: “intervenire prevalentemente sulle abilità di base al fine di migliorare l’autogestione della vita quotidiana, le competenze e l’autonomia personale, destinate a pazienti con medio-bassi livelli di autonomia, per i quali è necessaria una assistenza continuativa 24 ore giornaliere e progetti terapeutico-riabilitativi a lungo termine”. Gli utenti inoltre inseriti hanno età superiore a 40 anni e patologie (schizofrenia e psicosi schizofreniche, sindromi affettive gravi, eventuale commorbilità organica grave) corrispondenti a quanto previsto dallo stesso DGRV.
Caratteristiche e servizi
La Comunità Alloggio possiede una adeguata attrezzatura alberghiera (camere doppie con bagno, sala mensa, cucina, spazi per attività, sala polivalente per lettura, musica, tv e intrattenimento vario, ascensore e un ampio porticato esterno, ecc.); accanto alla Comunità si trova un vasto appezzamento di terreno coltivato, che permetterà, oltre a quella residenziale, una accoglienza diurna per un gruppo di pazienti che abbiano la competenza sufficiente per avviarsi al lavoro agricolo.
Serra: adiacente alla Comunità vi è pure una Serra attrezzata, adibita alla coltivazione di ortaggi ad uso interno ove opera un addetto agrario nonché, ove previsto dai rispettivi PTRI, a disposizione per attività occupazionali e riabilitative da parte di ospiti della Comunità medesima.
Obiettivo della Comunità
La Comunità Alloggio “Giubileo 2000” è una Struttura territoriale, residenziale con finalità riabilitativa, di cura e assistenza per persone con problematiche di tipo psichiatrico.
Modalità di Accesso
Alla Struttura afferiscono principalmente pazienti segnalati dai Servizi territoriali di Salute Mentale di competenza o pazienti provenienti da altre ULSS, all’interno dei posti complessivi accreditati. Ogni ospite, prima dell’ingresso, sarà invitato ad una visita-colloquio di conoscenza, che sarà effettuata dall’Equipe interna al fine di valutare la condizione psicopatologica, il grado di desocializzazione e la compatibilità con l’organizzazione e la tipologia della Comunità. Ad ogni ospite sarà proposto un periodo di prova che potrà essere compreso tra un minimo di un mese ad un massimo di tre mesi, al fine di valutarne l’idoneità.
Figure Professionali di Riferimento
Ogni ospite della Comunità mantiene, per tutto il periodo di permanenza residenziale presso la Comunità, la presa in carico individuale da parte del proprio Medico Psichiatra e della medesima Equipe di competenza territoriale. Per la gestione in ambito comunitario vi è inoltre uno Psichiatra consulente che collabora con lo Psicologo responsabile della Comunità nella gestione dell’équipe di lavoro.
Nel rispetto dei requisiti di personale previsti dalla normativa regionale, il rapporto personale/utenti è pari a 0,7/1. Pertanto con la presenza a regime di N. 20 utenti complessivi sono presenti le seguenti figure professionali:
- 1 Psicologo
- 1 Coordinatore-educatore
- 1 Operatore Referente
- 10 Operatori Socio Sanitari
- 2 Infermieri
Sono inoltre previste le seguenti figure integrative al funzionamento generale della Comunità:
- 1 Cuoca
- 1 Operatore addetto alla manutenzione e ai lavori agricoli
Visite
Orari visite ordinarie agli ospiti: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00. Visite programmate: per uscite e/o attività specifiche che i familiari desiderano fare con gli ospiti è necessario programmarle in anticipo.
NB: la Comunità mette a disposizione per le visite gli spazi comuni del piano terra: reception, sala ricreativa, spazi esterni, ecc. Si prega pertanto onde tutelare la tranquillità e la privacy degli ospiti di non salire nelle stanze (eccetto per motivi specifici concordati con i responsabili).
I COLLOQUI PER FAMILIARI CON IL MEDICO PSICHIATRA E/O CON IL COORDINATORE vanno concordati e programmati preventivamente.
TELEFONATE DELLE PERSONE OSPITI. Possono essere effettuate nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 19.00, salvo urgenze o necessità particolari.
Incontri per i Familiari
Nell’ambito dell’organizzazione comunitaria sono previsti incontri, a scadenza mediamente mensile, appositamente per i familiari degli ospiti, condotti dal Medico Psichiatra consulente, dove vengono discusse tematiche e problematiche specifiche.
Il gruppo, gestito in collaborazione con un’Associazione di familiari (Psiche 2000), è aperto anche ad altri familiari provenienti dal territorio, anche allo scopo di favorire una maggiore integrazione sociale e lotta allo stigma.
Medico di Base
Per ragioni di comodità geografica e di conoscenza specifica delle problematiche, la Comunità offre l’opportunità, comunque non vincolante, di usufruire durante il periodo di permanenza nella stessa, di un Medico di base comune con ambulatorio presso il Comune di Palazzolo.
Farmaci
La Comunità è dotata, oltre al kit di Primo Soccorso, di alcuni farmaci generici di uso comune. Per tutti i farmaci esclusi da tale elenco nonché per tutti quelli prescritti ad uso personale è previsto l’acquisto a proprio carico con la normale procedura prevista dal S.S.N.
Gestione Denaro Personale
A seconda del grado di autonomia e delle disponibilità dell’ospite viene concordata una cifra mensile per il fabbisogno complessivo (sigarette, bar, cura dell’igiene personale, piccoli acquisti…) che l’ospite o i familiari provvederanno a prelevare e/o consegnare al personale per una distribuzione graduale e programmata. Per ogni ospite viene tenuto un quaderno-cassa di contabilità.
Guardaroba
La Comunità fornisce direttamente la biancheria da letto e da bagno. Ogni ospite è invitato ad arrivare con un guardaroba completo necessario per una permanenza media essendo ogni stanza (singola o doppia con bagno) dotata di armadi adeguati.
Il lavaggio di tutti i capi (eccetto quelli molto delicati o da lavare a secco che restano a proprio carico) è effettuato presso la lavanderia della Comunità. Onde facilitare la ricerca dei capi lavati è necessario che ognuno di essi sia opportunamente siglato con le iniziali dell’ospite o con un numero.
Oggetti Personali
E’ prevista la possibilità di personalizzare la propria camera con piccoli oggetti personali (fotografie, quadri, ecc) nonché usufruire di un piccolo spazio chiuso personale.
Menù
Il menù della Comunità, dotata di cucina propria, segue indicazioni dietologiche equilibrate e specifiche per la tipologia d’utenza. Qualsiasi necessità specifica va segnalata in occasione dell’inserimento documentandola con apposita certificazione.
Servizio Trasporti
La Comunità è dotata di mezzi di servizio adeguati per le varie necessità comunitarie e dei singoli ospiti. Ogni ospite, inoltre, a seconda del grado di autonomia e su autorizzazione del proprio Medico, può usufruire degli eventuali mezzi propri (bicicletta, moto, auto, ecc…).
NB: Il parcheggio interno è riservato ai mezzi di servizio: si pregano pertanto i familiari ed i visitatori di parcheggiare nell’apposito parcheggio esterno.
Attività Comunitarie
Essendo la Comunità una Struttura riabilitativa e non puramente assistenziale, l’organizzazione interna prevede che ogni ospite collabori alle varie attività interne routinarie tipiche della vita comunitaria (riordino e sistemazione dei propri spazi, pulizie, corvè pasti, ecc…) nonché partecipi a uscite e gite a carattere ricreativo e riabilitativo. Sono inoltre previste varie attività riabilitative ed occupazionali animate da personale specializzato: dal gruppo orto-agricolo al gruppo musica-canto al gruppo attività motoria, al gruppo riflessione ad altri organizzati e programmati secondo uno specifico progetto.
Progetti Ospiti
Per ogni ospite, dopo un congruo periodo di osservazione (3-4 mesi) viene rielaborato, a cura dell’Equipe operante presso la Comunità sulla scorta del Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato (PTRI) predisposto dall’Equipe inviante, un Programma riabilitativo volto a sviluppare le potenzialità degli utenti nei vari ambiti di vita. Ad ogni ospite viene pure affidato un operatore di riferimento, che ha il compito di seguire specificatamente il progetto in collaborazione con l’Equipe. Una sintesi di tale progetto verrà condivisa con i familiari delle persone ospiti.
Segnalazioni / Osservazioni
Lo staff della Comunità è impegnato in un processo di qualità e di continuo miglioramento.
In tale ottica è stato predisposto ed è a disposizione di utenti, familiari ed operatori, un apposito modulo denominato “Modulo Reclami / Osservazioni” sul quale anche in forma anonima è possibile fare segnalazioni e/o suggerimenti.
La Direzione si impegna altresì a fornire periodicamente informazioni sugli interventi e le migliorie applicati.
COMUNITÀ TERAPEUTICA RIABILITATIVA PROTETTA “VILLA SAN ROCCO”
La Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta (C.T.R.P.) “Villa San Rocco” è una Struttura residenziale gestita in convenzione con l’ULSS 22 di Bussolengo (VR) facente parte della rete di unità di offerta di Strutture residenziali territoriali del Dipartimento per la Salute Mentale dell’ASL 22 (Equipe Nord).
Si tratta di una CTRP di tipo B (modulo ad attività assistenziale intermedia) destinata ad un intervento terapeutico riabilitativo continuativo e prolungato per situazioni patologiche conseguenti o correlate alla malattia mentale (DGR 1616/2008 e 748/2011).
Fra le vallate di Negrar e Fumane si incunea la più piccola valle di Marano, quella che forse meglio ha conservato il paesaggio tradizionale della Valpolicella. Valgatara è il nucleo abitativo più numeroso del comune di Marano di Valpolicella. Con gli ampliamenti e nuove costruzioni, tenendo conto delle frazioni vicine, qui vi risiede circa la metà della popolazione del comune. Anche quando la sua importanza non era dovuta al numero di abitanti, la frazione ha sempre cercato una sua identità e sempre confrontata alla pari con il capoluogo. La collocazione urbana della struttura permette agli utenti di utilizzare, per quanto possibile, in base al singolo grado di autonomia gli ambienti di socializzazione offerti dal territorio, nonché di usufruire dei mezzi di trasporto pubblici.
E’ divisa in quattro appartamenti autonomi ma correlati di cui uno di servizio e tre occupati dagli utenti inseriti. L’appartamento di servizio comprende anche due posti letto di pronta accoglienza per esterni che vengono utilizzati come luogo di accoglienza alternativa al ricovero in S.P.D.C.
Finalità
Necessità di intervento terapeutico riabilitativo prolungato ed in regime di residenzialità extra-ospedaliera.
Modulo ad attività assistenziale intermedia nelle fasi di assistenza protratta, successive al ricovero ospedaliero o ad inserimento in modulo ad alta intensità assistenziale, e/o nell’attuazione di progetti personalizzati di medio-lungo periodo.
Utenza
La Comunità “Villa San Rocco” è considerata una Struttura residenziale intermedia che svolge funzioni terapeutiche e riabilitative per pazienti con grave psicopatologia ed elevata disabilità personale ed ambientale, pertanto ogni inserimento è da considerarsi a termine, una volta esaurito il progetto riabilitativo individualizzato.
Modalità di accoglienza e inserimento
L’inserimento dell’utente avviene su proposta del medico del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) del territorio di appartenenza del paziente, mediante l’accordo con il responsabile-referente della Comunità terapeutica riabilitativa.
All’ingresso viene steso un Progetto Terapeutico Personalizzato (P.T.P.) condiviso da tutti: utente, familiari, medico referente e CTRP. La collaborazione fra DSM, famiglia e Comunità proseguirà durante la permanenza nella Struttura con periodiche verifiche del progetto.
La Struttura fornisce progetti orientati al recupero delle abilità individuali (cura dell’aspetto e dell’igiene), sociali e relazionali, inclusi i rapporti con i familiari.
L’obiettivo è di ripristinare l’autonomia della persona, offrendo attività e percorsi terapeutici particolarmente orientati all’attenzione dei pazienti, finalizzati alla dimissione e al rientro nella società. La durata della permanenza nella Comunità è variabile ed è comunque a termine.
La Comunità attua quindi un doppio intervento: terapeutico, finalizzato alla cura del disturbo psichico e/o alla prevenzione della cronicità e riabilitativo, finalizzato al recupero delle abilità perdute con la malattia.
C.T.R.P. “IL CARDO”
4° SERVIZIO DSM ULSS 20
Cologna Veneta – Verona
Anno inizio: 1991 (Soave);
2005 (Cologna Veneta).
Ente titolare: 4° Servizio Psich. DSM ULSS 20
Ente gestore: Coop. Farsi Prossimo
Attività: assistenza e attività di riabilitazione
di 12 pazienti psichiatrici, congiuntamente
agli psichiatri di riferimento.
Personale impiegato: Coordinatore educatore, Te.r.p., Psicologo, Operatori socio-sanitari, Infermiere, Assistente Sociale.
Descrizione e obiettivi
La CTRP “Il Cardo” è una struttura protetta attiva 24/24 ore. L’obiettivo cardine è la riabilitazione di persone con disabilità derivante da malattia psichiatrica. Per riabilitazione intendiamo la promozione nella persona di una serie di risorse presenti e momentaneamente affievolite al fine di consentire la ripresa della massima autonomia possibile attraverso una rete di rapporti e di opportunità emancipative. Premessa fondamentale della CTRP è fornire alla persona un progetto terapeutico dove possa sentirsi protagonista del suo percorso riabilitativo e contare su altre persone con le quali condividere il proprio percorso riabilitativo.
Le attività proposte all’interno della comunità, vedono la persona utente protagonista e non solo destinataria del suo progetto riabilitativo.
In prima persona questi contribuisce a definire, accettare e condividere le attività proposte.
L’operatore offre alla persona ospite un sostegno psicologico, relazionale e concreto finalizzato a migliorare l’approccio con la realtà circostante, favorendo il superamento delle difficoltà personali, agendo sulle cause e programmando strumenti e risorse riabilitative presenti sul territorio.
Viene inoltre favorita la sensibilizzazione della comunità locale al fine di promuovere una maggiore collaborazione con i servizi e le risorse proprie del tessuto sociale di appartenenza.
L’attuazione del progetto terapeutico prevede periodiche verifiche, attuate in collaborazione con l’equipe curante di competenza .
Come previsto dalla configurazione accreditata dagli Enti competenti, la struttura ha carattere temporaneo e non di soluzione abitativa definitiva.
C.T.R.P. “CASA RALDON”
La Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta “CASA RALDON” è una Struttura ad attività assistenziale intermedia, gestita dal settembre 2014 a seguito Gara d’Appalto dalla A.T.I. costituita da “Farsi Prossimo Società Cooperativa Sociale – Onlus” (Capofila Mandataria) e “Azalea Società Cooperativa a r.l. Onlus” (Mandante), afferente al 3° Servizio Psichiatrico del DISM ULSS 20 di Verona ed è destinata ad un intervento terapeutico-riabilitativo in regime di residenzialità extra-ospedaliera per situazioni psicopatologiche correlate alla malattia mentale.
La CTRP di Raldon appartiene al modulo ad attività assistenziale intermedia, tipo B, nell’attuazione di progetti personalizzati di medio/lungo periodo, a gestione tramite appalto.
E’ un luogo a dimensione familiare ed è situata nel centro abitato di una frazione di San Giovanni Lupatoto (VR), Raldon in Via Pinzon 9.
La CTRP è un luogo di cura dove si svolgono attività terapeutico-riabilitative per pazienti con patologia psichiatrica che necessitano di un accoglimento in una Struttura protetta attraverso l’esecuzione di programmi riabilitativi e terapeutici a termine. Tali programmi, che seguono la pianificazione condivisa nel Progetto Terapeutico Individuale (P.T.I.), si attuano con l’utilizzo di interventi terapeutici e riabilitativi di gruppo ed individuali, finalizzati al raggiungimento dell’obiettivo concordato col paziente, con i familiari e con l’equipe psichiatrica territoriale del Centro di Salute Mentale al momento dell’ingresso in Struttura.
COMUNITÀ ALLOGGIO “VIA PRELLE”


La Comunità Alloggio “Via Prelle” è una Struttura residenziale per persone adulte con problematiche psichiatriche; si colloca all’interno della rete dei Servizi territoriali previsti dal D.I.S.M. (Dipartimento Interaziendale Salute Mentale) ed è gestita in convenzione con l’ULSS 20 di Verona (1° Servizio Psichiatrico).
Le frequenti linee di autobus la collegano in modo agevole al CSM ed al centro storico della città. La zona è inoltre ben dotata di servizi vari quali il vicino Distretto Sanitario, gruppi di aiuto per problemi di alcolismo; Circoscrizione comunale molto attiva con attività culturali e ludico-ricreative molto ben organizzate; sono inoltre presenti nei pressi un cinema, palestre, Acli, associazioni di vario genere, negozi, pizzerie ecc.
La Struttura, disposta su tre piani, è composta al piano terra da un soggiorno, una cucina e un bagno; al primo piano da una camera doppia e un bagno; al terzo piano da una camera doppia e una camera singola.
E ubicata all’interno di una corte in una zona strategicamente ben servita nei pressi della piazza principale di Quinzano, frazione del comune di Verona, in Via Prelle n.2, e può ospitare fino ad un massimo di 5 utenti.
Finalità
La Struttura nasce come risposta alternativa all’istituzionalizzazione e rappresenta un passaggio intermedio, nel percorso terapeutico riabilitativo, tra Servizi di maggiore intensità assistenziale (Comunità Terapeutica Riabilitativa Protetta) e realtà abitative più autonome (per esempio, Gruppi Appartamento Protetti).
A questo scopo, la Struttura presenta caratteristiche simili ad una abitazione civile per meglio adattarsi agli attuali bisogni ed esigenze dell’utente, pur mantenendo elementi comunitari per far fronte alle difficoltà affettivo-relazionali ancora presenti.
L’inserimento presso la Comunità Alloggio (C.A.) garantisce la continuità delle prestazioni socio sanitarie attraverso la presenza di un’équipe multidisciplinare che crea i presupposti per il raggiungimento delle migliori condizioni individuali di autonomia e per favorire il reinserimento sociale.
Utenza
Si tratta in particolare di una Comunità Alloggio “di base” destinata “a pazienti con buone risorse personali e livelli di autonomia tali da richiedere assistenza su 12 ore giornaliere e progetti terapeutico riabilitativi di breve e media durata, anche integrati con Strutture semiresidenziali del DSM e/o altre risorse del territorio” (DGR 1616/2008 e 748/2011).
Modalità di accoglienza e inserimento
Gli inserimenti e le dimissioni sono disposti dai medici di riferimento del Servizio Psichiatrico Territoriale (S.P.T.) competente attraverso la stesura del Progetto Terapeutico Individualizzato (P.T.I.) e mediante l’accordo con il responsabile-referente della Comunità Alloggio.
Il Progetto Terapeutico contiene:
- una valutazione globale del paziente;
- obiettivi, modalità e tempi di attuazione del programma terapeutico-riabilitativo;
- risorse utilizzate e tempi di verifica del progetto stesso.
Ogni percorso riabilitativo è personalizzato in base alle diverse risorse e potenzialità dell’ospite ed è sottoposto a verifiche periodiche durante gli incontri, a cadenza quindicinale, tra l’èquipe multidisciplinare, che opera all’interno della Comunità, e i responsabili referenti del Servizio Psichiatrico.
Tali riunioni rappresentano un momento fondamentale nell’iter dell’intervento terapeutico consentendo il confronto di professionalità diverse che si impegnano a pensare la Comunità come luogo di progettualità e servizio di rete.
Nello specifico, l’inserimento dell’utente segue i seguenti passaggi:
- Proposta dello Psichiatra di riferimento al Responsabile di Struttura del S.P.T.
- Valutazione, da parte del S.P.T., dell’adeguatezza dell’inserimento in comunità attraverso l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie per consentire una adeguata valutazione del caso.
- Discussione del caso mediante riunione dei referenti del S.P.T. e dello staff di lavoro della Comunità. In questa sede vengono analizzate le informazioni terapeutico-riabilitative e le eventuali controindicazioni all’inserimento. Nel caso in cui si consideri fattibile l’inserimento, sempre in questa sede vengono individuate le modalità e i tempi di accoglienza, in accordo con i familiari.
- Visite programmate (es. caffè; pranzi; ecc.), supervisionate dal personale della Comunità, con finalità di osservazione e valutazione delle performance relazionali
- Stesura del P.T.I e della scheda di attivazione da parte del Medico Psichiatra di riferimento e Assistente Sanitaria/Sociale
- Accoglienza: vengono fornite le informazioni e le notizie utili alla permanenza in Struttura, previa accettazione del regolamento da parte dell’utente.


CENTRO DIURNO “LA FILANDA”
Descrizione ed obiettivi
Il centro diurno “LA FILANDA” è un centro terapeutico-riabilitativo, è un luogo di incontro, di terapia, di socializzazione ed un’occasione per poter usufruire di diversi tipi di terapia, prevalentemente di gruppo.
Accoglie per un periodo di tempo non illimitato pazienti in carico al CSM del IV Servizio Psichiatrico con un’età superiore ai 18 anni e inferiore ai 65, accomunate dal desiderio di diminuire gli effetti della sintomatologia e di imparare a gestire al meglio il disturbo psichiatrico, di migliorare le proprie competenze, di mettere in comune con gli altri le proprie esperienze e capacità. Persone con gravi difficoltà relazionali e progettuali, che hanno perso in parte o non del tutto sviluppato le proprie competenze sociali, lavorative e/o scolastiche, in seguito alla comparsa e progressiva manifestazione di un disturbo psicologico o di una patologia psichiatrica.
Offre percorsi terapeutici individualizzati. Gli interventi sono modulati per tipicità e tempi di accesso personalizzati, su invio dello psichiatra referente per territorio.
Lo staff del centro diurno “LA FILANDA” è composto in parte da personale strutturato in organico al IV Servizio Psichiatrico di San Bonifacio e quindi direttamente fornito dalla ULSS 20, per quanto riguarda il Dirigente Responsabile (Medico o Psicologo) e il personale infermieristico e in parte dall’ATI che fornisce le seguenti figure professionali:
- Educatore Professionale
- Assistente Sociale
- Operatori Socio Sanitari
- Psicomotricista
- Maestro D’arte (o Tecnico Teatrale)
- Psicologo Clinico Psicoterapeuta
Le attività del centro diurno hanno carattere terapeutico e finalità riabilitative. Possono essere di tipo espressivo, occupazionale, motorio, socializzante, culturale. Spesso si interfacciano con la realtà del territorio, in occasione dell’annuale Festa del Centro Diurno o utilizzando le risorse ivi presenti (teatro, biblioteca e palestra comunali, associazioni di volontariato e no-profit, imprese locali ed esercizi commerciali) o spostandosi altrove in occasione delle gite di un giorno o di uscite più brevi.
Per il raggiungimento quotidiano del Centro Diurno di chi non è autonomo negli spostamenti o abita troppo lontano per poterlo raggiungere con i mezzi pubblici e per le uscite, viene messo a disposizione un servizio di accompagnamento con pulmini a nove posti.
In considerazione della numerosità degli utenti rispetto al numero degli operatori, la maggior parte delle proposte sono attività di gruppo. Questa scelta dipende peraltro da una capacità del gruppo di favorire la condivisione e il contenimento di energie e contenuti che, se espressi o approfonditi individualmente, sarebbero inaccessibili o non facilmente comprensibili e gestibili e dunque si perderebbero.
Le attività proposte e storicamente utilizzate per fare accoglienza, stimolare e accompagnare il cambiamento o facilitare la riflessione sulla patologia psichiatrica, possono variare nel tempo sia nei confronti degli utenti che dei loro familiari e avvalersi anche della collaborazione temporanea di volontari (AITSAM ecc) o tirocinanti (frequentanti i corsi di formazione per Oss e Terp o le scuole di specializzazione in psicoterapia).
Le attività vengono attivate al raggiungimento del numero minimo per il loro funzionamento e variate secondo le caratteristiche dei pazienti che in un dato periodo frequentano il Centro Diurno, eventualmente implementandone di nuove secondo le indicazioni di efficacia della letteratura scientifica.
L’attuazione del progetto terapeutico prevede periodiche verifiche, attuate in occasione della riunione settimanale dell’equipe (alla quale partecipano sempre il responsabile del Centro diurno, gli operatori, il personale infermieristico e, a rotazione, i referenti psichiatri e psicologi del IV SPT per i singoli casi) e poi condivise con i pazienti in momenti ad hoc.
Questo favorisce la presa di consapevolezza e la partecipazione attiva e volitiva del paziente al proprio percorso di cura e recovery, nonostante le possibili ricadute e le inevitabili alternanze di periodi critici e di buon compenso.
GRUPPO APPARTAMENTO PROTETTO “VIA FIUMI”
Il Gruppo Appartamento Protetto (G.A.P.) “Via Fiumi” è un’unità abitativa condominiale residenziale, situata in prossimità del centro di Verona che accoglie temporaneamente persone in carico al 1° Servizio di Psichiatria dell’ULSS 20 di Verona.
Come da normativa (DGR 1616/2008 e 748/2011) esso: accoglie persone con problematiche psichiatriche in situazioni di disagio sociale ed abitativo.
E’ inserito in un quartiere molto ben collegato ai vari servizi della città e del centro quale ad esempio il CSM. Nelle vicinanze sono inoltre si trova il Distretto Sanitario, farmacie, pizzerie e negozi di vario genere.
Il G.A.P. può ospitare al massimo 3 persone ed è composto da una sala da pranzo con angolo cottura, una camera doppia, una singola ed un bagno.
L’appartamento è dotato di un telefono fisso abilitato per le chiamate urbane e per i numeri di emergenza a disposizione degli Ospiti. I numeri utili e la prassi per le emergenze sono affissi all’interno.
Finalità
Prevenzione dell’istituzionalizzazione sostenendo la gestione autonoma della vita quotidiana e della cura della persona, attraverso la vita comunitaria, il supporto lavorativo e l’integrazione nella comunità locale.
Utenza
Persone adulte con problematiche psichiatriche, che eventualmente hanno già compiuto un percorso terapeutico riabilitativo in Strutture residenziali a più elevato livello di protezione, che abbiano raggiunto un buon livello di autosufficienza, in grado di assolvere da soli o con minimo sostegno, le funzioni di vita quotidiana.
Spesso sono in grado di condurre attività occupazionali e lavorative.
Modalità d’inserimento e strumenti operativi
L’inserimento del paziente viene stabilito dall’equipe territoriale di riferimento, in funzione del proprio Progetto Terapeutico Individualizzato (P.T.I.) in condivisione con l’utente stesso.
Dai singoli progetti si ricavano le principali mete orientative e gli obbiettivi che si intendono raggiungere, con i tempi ed i modi di ognuno.
La definizione del P.T.I. risulta fondamentale sia perché permette all’operatore di orientare le proprie azioni quotidiane al raggiungimento di obiettivi chiari, sia perché consente una verifica del lavoro svolto, dando la possibilità di ridefinire obiettivi, metodologie e strumenti adottati, tipologia dell’intervento. Il rapporto con il proprio psichiatra rimane invariato e con questo si concordano i colloqui, che sono generalmente a cadenza mensile.
Il collegamento fra l’equipe dell’appartamento ed il Servizio di Psichiatria viene garantito dai responsabili referenti oltre che dalle verifiche periodiche con gli psichiatri individuali di ciascun ospite.
GRUPPO APPARTAMENTO PROTETTO “VIA MONTI LESSINI”


Il Gruppo Appartamento Protetto (G.A.P.) “Via Monti Lessini” è un appartamento situato nella prima cintura urbana ad est di Verona all’interno della rete territoriale/dipartimentale del territorio di competenza del 2° Servizio Psichiatrico dell’ULSS 20 di Verona.
Come da normativa (DGR 1616/2008 e 748/2011) essa: accoglie persone con problematiche psichiatriche in situazioni di disagio sociale ed abitativo.
Le frequenti linee di autobus la collegano in modo agevole al CSM ed al centro storico della città. La zona è inoltre ben dotata di servizi vari quali il vicino Distretto Sanitario, gruppi di aiuto per problemi di alcolismo; Circoscrizione comunale molto attiva con attività culturali e ludico-ricreative molto ben organizzate; sono inoltre presenti nei pressi un cinema, palestre, Acli, associazioni di vario genere, negozi, pizzerie ecc.
Il G.A.P. può ospitare al massimo 4 persone ed è disposto su due piani: uno composto da un ampio soggiorno/cucina, lavanderia e bagno, l’altro composto da due camere doppie e un bagno.
L’appartamento è dotato di un telefono fisso abilitato per le chiamate urbane e per i numeri di emergenza a disposizione degli Ospiti. I numeri utili e la prassi per le emergenze sono affissi all’interno.
Finalità
Prevenzione dell’istituzionalizzazione sostenendo la gestione autonoma della vita quotidiana e della cura della persona, attraverso la vita comunitaria, il supporto lavorativo e l’integrazione nella comunità locale.
Utenza
Persone adulte con problematiche psichiatriche, che eventualmente hanno già compiuto un percorso terapeutico riabilitativo in Strutture residenziali a più elevato livello di protezione, che abbiano raggiunto un buon livello di autosufficienza, in grado di assolvere da soli o con minimo sostegno, le funzioni di vita quotidiana.
Spesso sono in grado di condurre attività occupazionali e lavorative.
Modalità d’inserimento e strumenti operativi
Ogni candidato ospite del GAP viene presentato dall’èquipe territoriale di riferimento, in funzione del proprio Progetto Terapeutico Riabilitativo Individualizzato all’interno di un percorso terapeutico condiviso, nei limiti del possibile con l’utente stesso, per completare il percorso riabilitativo intrapreso.
Dai singoli progetti si ricavano le principali mete orientative e gli obbiettivi che si intendono raggiungere, con i tempi ed i modi di ognuno.
La definizione del P.T.I. risulta fondamentale sia perché permette all’operatore di orientare le proprie azioni quotidiane al raggiungimento di obiettivi chiari, sia perché consente una verifica del lavoro svolto, dando la possibilità di ridefinire obiettivi, metodologie e strumenti adottati, tipologia dell’intervento. Il rapporto con il proprio psichiatra rimane invariato e con questo si concordano i colloqui, che sono generalmente a cadenza mensile.
Il collegamento fra l’equipe dell’appartamento ed il Servizio di Psichiatria viene garantito dai responsabili referenti oltre che dalle verifiche periodiche con gli psichiatri individuali di ciascun ospite.
ASSISTENZA DOMICILIARE TERRITORIALE
ASSISTENZA DOMICILIARE 4° SERV. DSM ULSS 20
Personale impiegato
Operatori Socio Sanitari
Utenza
Persone che afferiscono al servizio che necessitano di essere supportate nello svolgimento delle attività quotidiane.
Finalità
Il servizio domiciliare sul territorio condivide l’obiettivo di fondo dell’approccio terapeutico-riabilitativo alle persone nell’ ambito della salute mentale: il miglioramento della qualità della vita, la riduzione dei rischi di emarginazione e l’integrazione sociale.
Metodologia
• Stimolare il raggiungimento di spazi sempre più ampi di autosufficienza;
• Favorire la permanenza della persona all’interno del proprio ambiente di vita;
• Favorire l’inserimento e la partecipazione alla vita comunitaria per superare eventuali forme di emarginazione e isolamento;
• Salvaguardare accettabili condizioni di vita che garantiscano di rimanere componente attiva del contesto sociale di appartenenza;
• Operare per una forte integrazione fra i servizi, mantenendo sempre al centro la persona utente.
Nel lavoro sul territorio occorre tenere presente il continuo variare delle situazioni: è pertanto necessaria elasticità, sia nell’organizzazione degli interventi sia nell’adeguare gli stessi ai nuovi bisogni.
COMUNITA’ ALLOGGIO “ACCOGLIENZA ZERBATO”
La Comunità Alloggio “Accoglienza Zerbato” è un’opera voluta dalla Fondazione Pia Opera Santa Teresa, proprietaria dell’immobile, Ente che prende origine dalla Parrocchia di San Biagio di Cogollo (VR), eretta a favore di persone affette da disturbi psichiatrici, quale segno di testimonianza di cura della persona in stato di fragilità psichica nell’ambito di un contesto di matrice cristiana.
La Comunità è ubicata nel territorio dell’Azienda Sanitaria ULSS 20, presso Cogollo di Tregnago (VR) in Via F. S. Zerbato N. 18 e inserita nel Piano di Zona dell’ULSS 20 dal 2014.
La Comunità fa parte di un patrimonio umano ed immobiliare che si estende sul territorio di Cogollo di Tregnago a seguito di un lascito del benefattore Fermo Sisto Zerbato.
Inserita in un contesto paesaggistico di indiscutibile pregio la Struttura si trova nel centro del paese di Cogollo, frazione di Tregnago, famosa per la vivacità delle Associazioni che qui operano da sempre con attenzione e dinamismo, tra cui diverse compagnie teatrali ed il corpo bandistico “La Primula”.
La Struttura è a pochi passi dalla Chiesa parrocchiale e dagli impianti sportivi: nel cuore pulsante della Comunità civile e religiosa del Paese.
Presso i locali adiacenti alla proprietà si riuniscono settimanalmente le diverse Associazioni ed il corpo bandistico per incontri e per le prove dei concerti.
Nel piano seminterrato della Struttura è stata realizzata una sala polifunzionale per consentire un rapporto stretto tra i residenti della Comunità ed il territorio pur consentendo agli stessi di rimanere pienamente autonomi oltre che in un contesto protetto.
Storia della Comunità e riferimenti normativi
La Comunità Alloggio “Accoglienza Zerbato” è sorta, dopo essere stata inserita nei Piani di Zona dalla Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 20 e dopo aver ultimato degli importanti lavori di ristrutturazione di un immobile ubicato al centro del piccolo paese di Cogollo di Tregnago, di fronte alla Chiesa parrocchiale e nel “cuore” delle attività sociali, culturali e di volontariato di questa vivace cittadina della Provincia di Verona.
La Struttura si sviluppa complessivamente su tre piani.
Gli ingressi ai due nuclei, l’uno al piano terra e l’altro al primo piano sono assolutamente indipendenti l’uno dall’altro e consentono la massima flessibilità di gestione e d’uso dei locali. Il Piano seminterrato è dotato di una sala polifunzionale con accesso diretto ad un ampio spazio giardino ben recintato e dotato di tutti i presidi di sicurezza per l’utenza.
La Comunità Alloggio è nata da una stretta collaborazione tra la Pia Opera Santa Teresa di Cogollo, l’ULSS 20 di Verona che ha condiviso l’importanza strategica per tutto il territorio del distretto di una Comunità Alloggio di tipo Estensivo come quella di Cogollo e l’Associazione Diocesana delle Opere Assistenziali di Verona (A.D.O.A. – Verona).
Ciò ha consentito di condividere fin da subito con l’Ente Pubblico competente un percorso di gestione condiviso per rispondere in modo flessibile, innovativo e per certi versi sperimentale a pazienti multiproblematici e/o con componente psichiatrica, ancorché provenienti dall’Area Disabilità (previa valutazione in sede di U.V.M.D.).
Le caratteristiche strutturali, organizzative e di personale (in particolare la presenza regolare del Medico Psichiatra consulente e di personale infermieristico), rispondono propriamente ai requisiti richiesti per l’area più affine della Salute Mentale, con particolare riferimento alla nuova tipologia di struttura denominata “Comunità Alloggio Estensiva”.
La Fondazione Pia Opera Santa Teresa, Ente gestore della Comunità denominata “Accoglienza Zerbato”, dichiara fin d’ora di essere responsabile dei servizi in essa erogati pur potendo, in casi di necessità e sempre affidandosi alla collaborazione di Realtà di comprovata esperienza e qualità, collaborare per l’erogazione di singoli servizi con Soggetti all’uopo incaricati (Cooperative, Fondazioni, altri Centri di Servizio del territorio etc…).
La Comunità attualmente è costituita da due nuclei da 10 utenti ciascuno.
Utenza
In particolare, con riferimento al DGRV n. 748/2011, la Struttura si configura quale “Comunità Alloggio per pazienti psichiatrici a modulo estensivo” essendo in possesso dei relativi requisiti minimi strutturali ed organizzativi ivi previsti (Allegato “A” DGRV N. 748/2011).
Le finalità rispondono infatti a quanto previsto nel citato DGRV: “intervenire prevalentemente sulle abilità di base al fine di migliorare l’autogestione della vita quotidiana, le competenze e l’autonomia personale, destinate a pazienti con medio-bassi livelli di autonomia, per i quali è necessaria un’assistenza continuativa 24 ore giornaliere e progetti terapeutico-riabilitativi a lungo termine”. Gli utenti inoltre inseriti hanno età superiore a 40 anni e patologie (schizofrenia e psicosi schizofreniche, sindromi affettive gravi, eventuale comorbilità organica) corrispondenti a quanto previsto dallo stesso DGRV.
Obiettivo della Comunità
La Struttura vuole rispondere ai bisogni emergenti nell’ambito del disagio psichico e psichiatrico, con particolare riferimento al cosiddetto “Dopodinoi”, alla multi problematicità e alla nuova cronicità, in linea peraltro con le esigenze di differenziazione espresse dai Servizi stessi nonché con i bisogni emersi in ambito scientifico ed epidemiologico (vedi POSM Regione Veneto vigente e Documento “La Residenzialità Psichiatrica nel Veneto” – Settore Salute Mentale, Regione Veneto 2014).
La Comunità Alloggio “Accoglienza Zerbato” è una Struttura territoriale, residenziale con finalità riabilitativa, di cura e assistenza per persone con problematiche di tipo psichiatrico.
Nucleo 1 (piano terra): dedicato in particolare a pazienti multiproblematici soggetti a comorbilità.
Nucleo 2 (primo piano): dedicato ad utenza compatibile con la tipologia prevista con la Comunità Alloggio Estensiva.
Caratteristiche e servizi
La Comunità Alloggio possiede una adeguata attrezzatura alberghiera (camere doppie con bagno, sala mensa, cucina, spazi per attività, sala polivalente per lettura, musica, tv e intrattenimento vario, ascensore e un ampio porticato esterno, ecc.); accanto alla Comunità si trova un vasto appezzamento di terreno coltivato, che permetterà, oltre a quella residenziale, una accoglienza diurna per un gruppo di pazienti che abbiano la competenza sufficiente per avviarsi al lavoro agricolo.
Modalità di Accesso
Alla Struttura afferiscono principalmente pazienti segnalati dai Servizi territoriali di Salute Mentale di competenza o pazienti provenienti da altre ULSS, all’interno dei posti complessivi accreditati. Ogni ospite, prima dell’ingresso, sarà invitato ad una visita-colloquio di conoscenza, che sarà effettuata dall’Equipe interna al fine di valutare la condizione psicopatologica, il grado di desocializzazione e la compatibilità con l’organizzazione e la tipologia della Comunità. Ad ogni ospite sarà proposto un periodo di prova che potrà essere compreso tra un minimo di un mese ad un massimo di tre mesi, al fine di valutarne l’idoneità.
Le suddette procedure di accesso potranno essere differenziate in funzione della diversa tipologia dei due Nuclei della Comunità stessa, al fine di garantire una più precisa individuazione del Nucleo più idoneo all’utente designato.
Figure Professionali di Riferimento
Ogni ospite della Comunità mantiene, per tutto il periodo di permanenza residenziale presso la Comunità, la presa in carico individuale da parte del proprio Medico Psichiatra e della medesima Equipe di competenza territoriale. Per la gestione in ambito comunitario vi è inoltre uno Psichiatra consulente che collabora con lo Psicologo responsabile della Comunità nella gestione dell’équipe di lavoro.
L’Amministratore delegato dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione opera in piena sintonia con lo Psicologo Responsabile della Comunità e i Coordinatori al fine di mantenere l’immobile, gli impianti e i servizi generali a servizio della vita della Comunità in uno stato ottimamente funzionale. Si occupa poi del mantenimento dei requisiti relativi alle sicurezze e ad una gestione equilibrata e di qualità.
Nel rispetto dei requisiti di personale previsti dalla normativa regionale, il rapporto personale/utenti è pari a 0,7/1. Pertanto con la presenza a regime per ogni Nucleo da 10 utenti ciascuno sono presenti le seguenti figure professionali:
Psicologo-Psicoterapeuta
Medico Psichiatra
Coordinatore
Educatore/TERP (Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica)
Operatori Socio Sanitari
Infermiere
Sono inoltre previste le consulenze delle seguenti figure professionali dei Servizi di competenza:
Assistente Sociale
Figure tecniche:
Operatore addetto alla manutenzione e area verde
Addetta alla pulizie e lavanderia
Visite
Orari visite ordinarie agli ospiti: tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.00. Visite programmate: per uscite e/o attività specifiche che i familiari desiderano fare con gli ospiti è necessario programmarle in anticipo.
NB: la Comunità mette a disposizione per le visite gli spazi comuni del piano terra: reception, sala ricreativa, spazi esterni, ecc. Si prega pertanto onde tutelare la tranquillità e la privacy degli ospiti di non salire nelle stanze (eccetto per motivi specifici concordati con i responsabili).
I COLLOQUI PER FAMILIARI CON LO PSICOLOGO/PSICOTERAPEUTA RESPONSABILE E/O CON IL COORDINATORE vanno concordati e programmati preventivamente.
TELEFONATE DELLE PERSONE OSPITI. Possono essere effettuate nei seguenti orari: tutti i giorni dalle 11.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alle 19.00, salvo urgenze o necessità particolari.
Incontri per i Familiari
Vengono periodicamente programmati incontri a carattere informativo e formativo rivolti ai familiari e ad Associazioni afferenti sul territorio.
Tali incontri condotti dallo Staff di direzione della Comunità hanno lo scopo da una parte di fornire scambio di informazioni sull’organizzazione della Comunità e sulla Salute Mentale in generale, dall’altra di favorire l’integrazione nel tessuto sociale del territorio nonché la prevenzione dello stigma.
Medico di Base
Per ragioni di comodità geografica e di conoscenza specifica delle problematiche, la Comunità offre l’opportunità, comunque non vincolante, di usufruire durante il periodo di permanenza nella stessa, di un Medico di base comune con ambulatorio presso il Comune di Tregnago.
Farmaci
La Comunità è dotata, oltre al kit di Primo Soccorso, di alcuni farmaci generici di uso comune. Per tutti i farmaci esclusi da tale elenco nonché per tutti quelli prescritti ad uso personale è previsto l’acquisto a proprio carico con la normale procedura prevista dal S.S.N.
Gestione Denaro Personale
A seconda del grado di autonomia e delle disponibilità dell’ospite viene concordata una cifra mensile per il fabbisogno complessivo (sigarette, bar, cura dell’igiene personale, piccoli acquisti…) che l’ospite o i familiari provvederanno a prelevare e/o consegnare al personale per una distribuzione graduale e programmata. Per ogni ospite viene tenuto un quaderno-cassa di contabilità.
Guardaroba
La Comunità fornisce direttamente la biancheria da letto e da bagno. Ogni ospite è invitato ad arrivare con un guardaroba completo necessario per una permanenza media essendo ogni stanza (singola o doppia con bagno) dotata di armadi adeguati.
Il lavaggio di tutti i capi (eccetto quelli molto delicati o da lavare a secco che restano a proprio carico) è effettuato presso la lavanderia della Comunità. Onde facilitare la ricerca dei capi lavati è necessario che ognuno di essi sia opportunamente siglato con le iniziali dell’ospite o con un numero. Il Servizio di lavanderia della biancheria piana è esternalizzato.
Oggetti Personali
E’ prevista la possibilità di personalizzare la propria camera con piccoli oggetti personali (fotografie, quadri, ecc) nonché usufruire di un piccolo spazio chiuso personale.
Menù
Il menù della Comunità segue indicazioni dietologiche equilibrate e specifiche per la tipologia dell’utenza. Il servizio di ristorazione si svolge in collaborazione con la Fondazione Marangoni di Colognola ai Colli (VR). Qualsiasi necessità specifica va segnalata in occasione dell’inserimento documentandola con apposita certificazione (menù in allegato).
Servizio Trasporti
La Comunità è dotata di mezzi di servizio adeguati per le varie necessità comunitarie e dei singoli ospiti. Ogni ospite, inoltre, a seconda del grado di autonomia e su autorizzazione del proprio Medico, può usufruire degli eventuali mezzi propri.
Attività comunitarie
Essendo la Comunità una Struttura riabilitativa e non puramente assistenziale, l’organizzazione interna prevede che ogni ospite collabori alle varie attività interne routinarie tipiche della vita comunitaria (riordino e sistemazione dei propri spazi, pulizie, corvè pasti, ecc…) nonché partecipi a uscite e gite a carattere ricreativo e riabilitativo. Sono inoltre previste varie attività riabilitative ed occupazionali animate da personale specializzato: dal gruppo orto-agricolo al gruppo musica-canto al gruppo attività motoria, al gruppo riflessione ad altri organizzati e programmati secondo uno specifico progetto, ove possibile in collaborazione con le Associazioni ed i gruppi operanti presso il territorio di appartenenza, anche al fine di favorire l’integrazione nel tessuto sociale circostante nonché prevenire il fenomeno dello stigma.
Orto e area verde
Adiacente alla Comunità vi è pure un’ampia area verde e uno spazio che potrà essere dedicato all’orto-terapia, alla coltivazione di ortaggi, ove previsto dai rispettivi PTRI, a disposizione per attività occupazionali e riabilitative da parte di ospiti della Comunità medesima.
Progetti ospiti
Per ogni ospite, dopo un congruo periodo di osservazione (3-4 mesi) viene rielaborato, a cura dell’Equipe operante presso la Comunità sulla scorta del Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI) predisposto dall’Equipe inviante, un Programma riabilitativo (MPR) volto a sviluppare le potenzialità degli utenti nei vari ambiti di vita. Ad ogni ospite viene pure affidato un operatore di riferimento, che ha il compito di seguire specificatamente il progetto in collaborazione con l’Equipe. Una sintesi di tale progetto verrà condivisa con i familiari delle persone ospiti.
Regolamento Comunità
Le regole di vita quotidiana e di gestione del menage comunitario fanno parte del programma riabilitativo della Comunità e sono inserite nell’apposito “Regolamento” in visione presso la comunità stessa.
in particolare vanno rispettate regole di convivenza tra ospiti quali orario dei pasti e del riposo, la collaborazione nelle attività della Comunità, ecc…
Suggerimenti e reclami
Lo Staff della Comunità è impegnato in un processo di qualità e di continuo miglioramento.
In tale ottica è stato predisposto ed è a disposizione di utenti, familiari ed operatori, un apposito modulo denominato “Modulo Reclami / Osservazioni” sul quale anche in forma anonima è possibile fare segnalazioni e/o suggerimenti.
La Direzione si impegna altresì a fornire periodicamente informazioni sugli interventi e le migliorie applicati.
Gestione economica
Trattandosi di Struttura socio-sanitaria, la normativa prevede la suddivisione della retta in quota sanitaria (a carico dell’ULSS di competenza) e quota sociale (a carico dell’utente e/o del comune di appartenenza).
In particolare la quota sociale a carico dell’utente, da erogare direttamente all’Ente gestore, viene calcolata in base al reddito secondo quanto previsto dal regolamento approvato dalla Conferenza dei Sindaci (dicembre 2014 e successive modifiche e integrazioni), in applicazione della DGR 1749/2013.
Come previsto dalla normativa, sia la definizione delle motivazioni progettuali per l’inserimento in Struttura sia la suddivisione delle quote di competenza economica, vengono definiti collegialmente da tutte le parti interessate in sede di U.V.M.D. (Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale).
Sono altresì garantite dalla Cooperativa le spese ordinarie di vitto e alloggio, nonché eventuali accompagnamenti sul territorio, a patto che siano concordati con la Comunità stessa.
Integrazione culturale e linguistica
La presenza di utenti stranieri ha evidenziato la necessità di saper accogliere e di promuovere l’accesso dei cittadini stranieri ai servizi socio-sanitari, di costruire relative forme di presa in carico e di rispondere quindi ai nuovi bisogni emergenti, attraverso diverse strategie di intervento e programmi mirati.
Per particolari necessità relative ad utenti provenienti da altri territori vengono di volta in volta previsti in base ai bisogni interventi di mediazione specifica, orientativamente individuati in:
mediazione linguistica di base: inserimento mirato di Operatori con conoscenze elementari di lingua inglese e/o altre
predisposizione menù alimentari rispettosi di eventuali tradizioni religiose o culturali
predisposizione traduzione in lingua straniera delle presentazioni essenziali del sito e dei centri di servizio
agevolazione previa idonea programmazione di eventuale partecipazione a feste, cerimonie a carattere culturale e/o religioso ed iniziative culturali in generale.
Titolarità gestione legale UDO e dell’Autorizzazione all’Esercizio e Accreditamento Regione Veneto: Fondazione Opera Pia S. Teresa; Ente incaricato previa Convenzione per la gestione operativa: Farsi Prossimo Società Cooperativa Sociale-Onlus”
Informazioni per utenti di lingua straniera
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