In questo articolo si affronta un argomento per la verità annoso, con sfumature complesse e poliedriche, che comprendono molti fattori sia biologici che culturali e sociali. L’argomento è incentrato non tanto nella differenza delle cure che vengono prestate agli uomini o alle donne, quanto al bias che incorre quando arriva il momento di diagnosticare una patologia mentale.
Di bias ve ne sono vari, a vari livelli. Alcuni concretamente verificabili, altri frutto di percorsi culturali. Innanzitutto viene proposta una definizione di “bias di genere”:
Il bias di genere può essere definito come “una deviazione sistematica da un valore atteso che è associato al sesso dell’individuo” (Hartung e Widiger, 1998)
Il primo e più ovvio bias è quello legato alla costituzione fisica differente nei due sessi, soprattutto a livello di interessamento ormonale, che condiziona la salute mentale dei due sessi (in differenti modi):
Ma ci sono anche differenze genetiche e ormonali che contribuiscono al presentarsi di determinati disturbi frequentemente nelle donne o negli uomini […]
Non sempre e non nella misura corretta viene riconosciuta tale influenza anche nel maschio, si potrebbe aggiungere.
Vi è poi l’intrico dei fattori bio-psico-sociali e culturali, che influenzano la sintomatologia espressa e la conseguente diagnosi. Nel maschio, ad esempio,
Gli uomini invece sono condizionati a “recitare” (dissimulando), e quindi è più probabile che la depressione nel maschio si esprima attraverso rabbia cronica, comportamenti autodistruttivi, uso di droghe, gioco d’azzardo, ossessione per il lavoro e promiscuità sessuale.
Tali “sintomi” sono poco associati alla depressione: il risultato può essere una sottovalutazione degli aspetti patologici a cui seguono rischi a questo collegati (vedi una preponderante maggioranza maschile nei tassi di suicidio).
Quindi vediamo che le donne sono indotte ad “agire” naturalmente quando si sentono depresse (piangono, mostrano preoccupazione, rimuginano), gli uomini invece sono incoraggiati a fare il contrario (rimanere stoici, disconnettersi dai sentimenti, mostrare solidità).
Nell’articolo è riportato un interessante excursus storico sulla diagnosi e la cura della patologia mentale differenziata per i due sessi. In particolare, per la donna
Gli sforzi si concentravano per lo più sui problemi legati alla sfera riproduttiva, come la gravidanza e la pianificazione della famiglia.
Quel che riguardava la sfera psicologica, invece, era piuttosto trascurato.